Lo sgabello celeste: il Nodo Lunare nella carta oraria.
Relazione presentata al X Convegno Astrologico Torinese
5 giugno 2010
L.A. 159, 2010
Patrizia Nava
La semplicissima verità sui nodi lunari in oraria.
I Nodi non sono corpi celesti: sono punti nello spazio. Non hanno luce, e nessuna esistenza autonoma. Come potrebbero fare aspetti? Influiscono sui pianeti che si trovano su di loro e in nessun altro luogo. Potremmo paragonare il Nodo Nord a una sedia: un pianeta in piedi su di essa è in posizione migliore per picchiare gli altri sul capo o per ricoprirli di doni. Il fatto che ci sia una sedia all’altro lato della stanza non aumenta la mia altezza a meno che io non scelga di andare là e di salirci sopra. Non mi può sollevare per aspetto. Stessa cosa per il Nodo Sud, che potrebbe essere paragonato a un buco per terra: non ci cadrò dentro se sono all’altro lato del campo. [1]
Trovo questa definizione divertente ed insieme illuminante. L’astrologia oraria è una disciplina molto concreta, che tende ad andare diretta al cuore della questione e ama esemplificazioni definite e tangibili, pur conservando estrema attenzione ai principi teorici. Il principio teorico su cui si basa l’uso dei nodi lunari in oraria è quello della dignità accidentale.
I nodi sono i punti in cui il percorso della Luna intorno alla Terra, essendo obliquo rispetto all’eclittica, incrocia quest’ultima. Ne consegue che il Nodo Nord rappresenta il punto di passaggio della Luna da una latitudine Sud ad una latitudine Nord rispetto all’eclittica, e viceversa per il Nodo Sud. Se la Luna ha latitudine 0° e sta salendo sopra l'eclittica è nel suo nodo ascendente (Caput Draconis), se sta scendendo sotto l'eclittica è nel suo nodo discendente (Cauda Draconis).
Questa semplice considerazione astronomica ha importanti conseguenze. I concetti di “sopra” e “sotto”, Nord e Sud, latitudine positiva o negativa sono significativi. Secondo lo schema tradizionale, infatti, la latitudine Nord si configura come una dignità accidentale, accrescendo il potere di azione del pianeta che si trovi in queste condizioni. Maggiore è la latitudine Nord, maggiore è l’altezza raggiunta nel cielo. Da qui l’idea che il Nodo Nord, come una sorta di sgabello sul quale il pianeta può salire per sovrastare l’ambiente circostante, accresca l’altezza, il potere e la forza del pianeta ad esso congiunto. E’ come un trampolino che proietta il pianeta verso l’alto, in posizione dominante. Di converso, la congiunzione con il Nodo Sud assume valore di debilità accidentale. La latitudine Sud diminuisce la forza del pianeta e la Coda del Drago è il punto in cui tale pianeta, metaforicamente ma anche letteralmente, comincia a cadere verso il basso, perdendo dignità, potere e posizione.
Così si esprime al riguardo Abraham Ibn-Ezra nel suo Principio della Sapienza:
Gli antichi dissero che la natura della Testa del Drago è di accrescere e la natura della Coda è di diminuire, così quando i pianeti benefici sono con la Testa, ciò ne aumenterà il bene, e quando i malefici sono con essa, ciò ne accrescerà il male; similmente quando i benefici sono con la Coda, ciò ne diminuirà il bene, e quando con essa sono i malefici, ciò ne diminuirà il male. Ecco perché gli astrologi indiani dicono che la Testa è buona con i benefici e cattiva con i malefici. [2]
La congiunzione con i Nodi, quindi, non rende il pianeta positivo o negativo, buono o cattivo, benefico o malefico: queste sono infatti prerogative della dignità essenziale. Persino il temibile Saturno, se in dignità per domicilio o esaltazione, può dare il meglio di sé. [3] Si tratta invece di rendere il pianeta più forte, nel bene e nel male, di conferirgli o togliergli potere, effetti propri della dignità accidentale.
La dignità accidentale, in altre parole, non influisce sulla “qualità” del pianeta, ma indica condizioni ambientali ed esterne favorevoli, tali da conferire ad esso maggior capacità di azione: come dice John Frawley, “la dignità accidentale mette il pianeta al volante, ma non gli insegna a guidare”.
La Luna, dal De Sphaera, XV sec. - Biblioteca Estense di Modena
Guido Bonatti, con lo stile un po’ prolisso che lo caratterizza, chiarisce ulteriormente:
In verità la Testa del Drago è naturalmente benefica e di natura maschile; ma accidentalmente è qualche volta malefica. Perché la sua natura è composta dalla natura di Giove e da quella di Venere, e questo significa accrescimento e questioni suscettibili di incremento, come i regni, le dignità, i beni, l’elevarsi e la buona fortuna. […] Per cui se si trova con i benefici, accresce la loro fortuna; e se si trova con i malefici, accresce la loro malizia, e così diventa accidentalmente malefica. […] Perciò si dice che la Testa diventa benefica con i benefici, e malefica con i malefici; e in effetti la Coda è malefica con i benefici e benefica con i malefici. [4]
Come in diversi altri punti del suo trattato, Bonatti si ispira ad Al-Qabisi [5], ma le principali autorità classiche sembrano concordare su questo punto, con rare voci dissonanti.[6]
Nodi e Significatori.
La carta oraria non va mai letta nella totalità dei suoi dettagli. La sua caratteristica principale, il suo limite e la sua forza, stanno proprio nel riferirsi ad una situazione specifica, sulla quale è necessario focalizzare un’attenzione esclusiva. Limitando la scelta dei significatori e delle testimonianze rilevanti alla questione, si ottiene una visione forse riduttiva, ma proprio per questo ordinata e leggibile, della realtà.
Ciò vuol dire che, come qualunque altro tipo di testimonianza, anche la posizione dei Nodi lunari non sempre è meritevole di attenzione in una specifica carta oraria: soltanto se i Nodi si trovano in stretta congiunzione ad un pianeta scelto come significatore del richiedente (colui che pone la domanda, sempre rappresentato dalla 1a casa e dal suo governatore per domicilio, più raramente per almuten), o alla Luna (cosignificatrice del richiedente), o al pianeta che simboleggia la questione, la loro posizione verrà presa in considerazione.
Anche il movimento del pianeta rispetto al Nodo è un elemento rilevante. Gli aspetti, in oraria, vanno sempre intesi dinamicamente, non staticamente. Un aspetto separativo, che segnala eventi o condizioni che già hanno avuto luogo, riceverà un’interpretazione diversa, talora opposta, rispetto ad un aspetto applicativo, che segnala eventi o condizioni che ancora devono verificarsi o manifestarsi pienamente. Per proseguire con la semplice metafora precedente, il fatto che il richiedente (il pianeta che lo rappresenta) stia per cadere dentro un buco nel terreno (congiunzione applicativa al Nodo Sud), oppure si stia arrampicando fuori per uscirne (congiunzione separativa dal Nodo Sud), mostra una situazione molto diversa, suscettibile quindi di diversa interpretazione.
In una carta di relazione proposta da una donna che era stata appena abbandonata dall’amante, ad esempio, Venere, significatrice naturale della richiedente in quanto donna, rivelatrice del suo bisogno di fare coppia e dei suoi desideri sessuali, si trovava a 11° Acquario in 8a casa. Questa è una posizione notevolmente debilitante per Venere, che in Acquario è peregrina, condizione enfatizzata dalla sfavorevole 8a casa, indicativa dell’insoddisfazione e della sofferenza conseguenti ai recenti avvenimenti. Il fatto che Venere fosse ancora vicina al Nodo Nord, a 10° dell’Acquario, quindi in congiunzione separativa, non rendeva migliore la sua situazione. Allontanandosi dal Nodo, in realtà, Venere si stava allontanando dalla passata condizione di appagamento, segnalata dalla testa del drago, il cui potere di accrescere ed esaltare aveva garantito una temporanea, ormai trascorsa, felicità.
I Nodi lunari nelle case.
Anche la posizione dei Nodi nelle case può essere rilevante ai fini interpretativi. Questo, però, soltanto se si tratta di case evidentemente coinvolte nella questione. Sempre significativa sarà la presenza di uno dei Nodi in 1a casa, poiché questa rappresenta comunque il richiedente. Non cadiamo, però, nell’errore di voler attribuire significato anche al Nodo opposto, se questo non è rilevante ai fini del giudizio. I Nodi lunari si muovono retrogradando su di un asse: è ovvio che, se il Nodo Nord è congiunto all’ascendente, il Nodo Sud sarà necessariamente congiunto al discendente. Ma se, nella domanda in esame, la 7a casa non fosse coinvolta in alcun modo, non ci sarebbe ragione di dare a quella posizione al discendente alcun valore particolare.
I Nodi lunari possono affliggere o esaltare la casa alla cui cuspide si trovano congiunti. Quanto maggiore è la vicinanza alla cuspide, dall’uno o dall’altro lato, tanto maggiore è l’influsso esercitato. Se quindi il Nodo fluttua all’interno della casa in questione, ma è lontano dalla cuspide e, soprattutto, si trova in un segno diverso rispetto ad essa, allora lo si può tranquillamente ignorare.
Questa regola ha le sue inevitabili eccezioni, che vanno valutate con attenzione e buon senso. Mi è capitata di recente una domanda che riguardava una scelta lavorativa. Il richiedente, una persona molto colta e creativa, mi confidava di avere qualche ambizione letteraria, a cui, purtroppo, aveva dovuto momentaneamente rinunciare anche a causa dei problemi professionali.
Ebbene, il Nodo Sud, che diminuisce, deprime, limita e svilisce, si trovava nella 9a casa delle pubblicazioni, a metà strada tra la cuspide della 9a e quella della 10a, lontano da entrambe ed in un segno intercettato, quindi apparentemente innocuo. In realtà, ad un esame più attento, mostrava di essere congiunto esattamente, a soli 14’ di scarto, alla stella fissa Castor, α Geminorum, una delle due stelle gemelle della costellazione Gemini.
Secondo Tolomeo [7] si tratta di una stella di qualità mercuriale; Robson [8] ricorda che è collegata ad intelletto acuto e successo nelle pubblicazioni; secondo Bernadette Brady [9], rappresenta l'impulso a scrivere e a creare. E' la stella degli scrittori. Molti di questi hanno Castor e/o Pollux attive nel loro tema natale: Blake, Joyce, Wordsworth, Tennyson, Dickens… Castor rappresenta "successo e creatività nella scrittura che fluiscono senza sforzo". Quanto è appropriata la presenza di questa stella nella 9a casa delle pubblicazioni, oppressa e sminuita dal Nodo Sud! Questa congiunzione impedisce o perlomeno mortifica la creatività e le opportunità di scrivere e pubblicare.
Come tutte le testimonianze in oraria, anche la congiunzione con i Nodi non basta, da sola, a fornire una risposta attendibile. Occorre che sia supportata da altri elementi, tra cui di primaria importanza sono le dignità essenziali e gli aspetti tra i significatori. Spesso, tuttavia, contribuisce in modo netto all’interpretazione della domanda, segnalando all’astrologo indizi fondamentali che non devono essere trascurati.
Esempio 1 Questa nuova cura funzionerà?
Questa domanda fu posta da una giovane donna ammalata di cancro, peraltro in buone condizioni generali, che stava valutando una nuova cura, sperando fosse risolutiva. [10]
L’ascendente Leone determina il Sole come significatore della richiedente, insieme alla Luna, la quale mostrerà anche, con i propri aspetti, l’evolversi della situazione.
Come in tutte le orarie di tipo medico, il significatore della persona malata in un segno non compatibile con le qualità prime del pianeta, segnala il problema, la malattia o la sua causa nello squilibrio umorale. In questo caso, il Sole, pianeta caldo e secco, si trova in Pesci, segno umido e freddo, per nulla adatto alla sua natura. Giove, governatore dei Pesci, rappresenta quindi la malattia, ed è anche il governatore dell’ottava casa della morte, che deve essere presa in considerazione in questo caso specifico perché si tratta di una patologia potenzialmente fatale.
Il Sole, privo di dignità essenziale, si trova ad un passo dalla cuspide dell’ottava, dato non certo positivo ma, di per sé, non determinante. William Lilly, infatti, scrive che il significatore del richiedente in 8a, il più delle volte, rivela angoscia nei confronti della questione, ed è ovvio che, in questa situazione, la donna sia molto preoccupata per la sua salute e per l’eventuale esito della malattia. Anche la posizione di Giove è indicativa: praticamente “seduto” sull’Ascendente, mostra che la malattia pesa sulla richiedente come un macigno.
Nonostante la sua preoccupazione, è evidente che la donna ripone grande fiducia nella nuova cura che le è stata proposta, che, secondo i dettami dell’oraria classica, è rappresentata dal governatore del segno in cui cade la cuspide della 10a casa, Venere. Infatti, il Sole si trova nel segno di esaltazione di Venere, ad indicare entusiasmo e grandi aspettative, forse eccessive (l’esaltazione porta sempre con sé un senso di esagerazione) nei confronti della nuova terapia. In effetti, Venere si trova nella 6a casa dei problemi di salute, nella propria triplicità: una qualche efficacia, quindi, la possiede.
Ma ciò che deciderà il corso degli eventi è mostrato dalla Luna. Questa sembra avvicinarsi ad una minacciosa congiunzione con Plutone e Marte in Sagittario, ma in realtà, molto prima di raggiungerli, si congiungerà al Nodo Sud. La Luna, cosignificatrice della richiedente, sta per cadere, letteralmente, nel baratro. Non possiamo aspettarci miglioramento nelle condizioni della paziente: il Nodo Sud segnala chiaramente il precipitare della situazione. La Luna è peregrina nel segno e nei termini di Giove che ne è dispositore, ad indicare chi detiene il potere, la malattia. Immediatamente dopo aver perfezionato la congiunzione con la coda del drago, indicativa del peggioramento di salute, la Luna farà quadrato al Sole e poi trigono a Giove. La Luna, diminuita e indebolita dal Nodo Sud, porterà la luce del Sole (la richiedente) al signore dell’ottava. La traslazione di luce indica il compiersi dell’evento. La giovane donna morì circa nove mesi dopo.
Può darsi che qualcuno, familiare con l’astrologia classica, abbia notato la Mutua Ricezione per domicilio che esiste tra il Sole in Pesci e Giove in Leone.
Masha’allah, nel suo De receptione [11], afferma che il governatore dell’ottava che riceve il significatore del paziente in una propria dignità maggiore è in grado di salvare, inaspettatamente, dalla morte. William Lilly, tuttavia, è chiarissimo nello specificare che la ricezione non deve essere mutua, cosa che invece si verifica in questa carta, confermando la regola. In ogni caso, in questa occasione, il fatto che l’aspetto non avvenga tra il Sole e Giove direttamente, ma indirettamente per traslazione lunare, enfatizza la rilevanza del ruolo e della condizione della Luna che, depressa e debilitata dal Nodo Sud, rende manifesto al primo sguardo l’esito infausto della vicenda.
Esempio 2: La mia ricerca sarà pubblicata?
Il richiedente, uno scrittore saggista, sperava nella pubblicazione di una propria ricerca di tipo storico, proposta ad un editore, che, seppure apparentemente interessato, non aveva ancora dato una risposta definitiva.
L’ascendente è a 25° della Vergine, perciò Mercurio, signore della 1a casa e significatore naturale degli scrittori è il nostro richiedente.
Mercurio a 6° del Capricorno è nei propri termini, una dignità essenziale minore, in 4a casa ma retrogrado. E’ probabile che sia la posizione in 4a (le radici, il passato), sia la retrogradazione (lo sguardo rivolto all’indietro) siano simbolici della sua attività di ricerca storica.
In effetti, il risultato dei suoi studi è magnificamente simboleggiato da Saturno, signore della 5a casa che governa tutte le produzioni creative. Per uno scrittore, un libro è come un figlio, una creatura amata che l’autore ritiene propria. Non a caso, Saturno si trova in 1a casa, posizione che nelle orarie che riguardano una gravidanza, indica il bambino nel ventre della madre.
Qualunque pianeta si trovi in ricezione nel segno di domicilio o di esaltazione di un altro pianeta, ama, apprezza o subisce il potere di tutto ciò che, nella carta, è rappresentato dal secondo pianeta. Mercurio è nel domicilio di Saturno, come se questi fosse la cosa più importante per lo scrittore, e Saturno χρονος, dio del tempo, dignificato per esaltazione e termini, ci mostra una valida, intrigante ricerca storica che merita senza dubbio la pubblicazione.
Non che il merito basti ad assicurare il risultato: occorre ben altro in una carta oraria come nella vita, per garantire un esito positivo. Ma osservando il governatore della 9a casa delle pubblicazioni e dell’editoria, ne vediamo la ragione.
Venere, infatti, si trova in Capricorno, in Mutua Ricezione per domicilio con Saturno in Bilancia, ad indicare reciproco interesse e vantaggio.
Le condizioni accidentali di Venere, poi, sono eccezionalmente buone: congiunta esattamente al Nodo Nord e al Sole, Venere è in cazimi [12]. Nel cuore del Sole, che governa l’11a casa delle protezioni e degli amici ed è dispositore della Parte di Fortuna, è potentissima nonostante la peregrinità.
Venere, così favorita dal Sole, può dunque usare il trampolino che lo sgabello celeste, il Nodo Nord, le offre, per proiettarsi verso l’alto, verso il successo. La pubblicazione è assicurata.
Gli aspetti di Venere con Mercurio e con Saturno sono tutti separativi (la decisione di pubblicare, forse, era stata già presa), ma la Luna, significatore degli eventi, conferma l’esito. Il suo precedente aspetto, infatti, è un sestile a Saturno. Il prossimo sarà un trigono a Marte, governatore della 3a degli scritti e della comunicazione, nell’amichevole 11a casa. La traslazione di luce della Luna collega il progetto creativo alla sua concretizzazione sulla pagina.
Sebbene la singola testimonianza del Nodo non possa essere considerata isolatamente dal contesto della carta, spesso, col suo potere di innalzare o di abbassare, di esaltare o di umiliare, si rivela uno strumento prezioso di interpretazione.
Note
[1] John Frawley, The Real Astrology Applied, London 2002.
[2] Abraham Ibn-Ezra, The Beginning of Wisdom (1148), ed. Robert Hand, trad. ingl. di Meira B. Epstein, ARHAT 1998, cap.5, pag. 108.
[3] Ivi, cap.8, pag. 130, aforisma 27: “Ogni pianeta, sia benefico sia malefico, che si trovi nel proprio domicilio o esaltazione, indicherà sempre il bene.” Naturalmente è vero anche il contrario: qualunque pianeta si trovi in esilio o caduta, o sia comunque privo di dignità essenziale (peregrino), tenderà a comportarsi come un malefico.
[4] Guido Bonatti, Decem continens tractatus de astronomia (XIII sec.), trad. ingl. Benjamin Dykes, The Cazimi Press, Golden Valley, Minnesota 2007, Libro III, cap. 8, pag.187.
[5] Alchabitius, Libellus isagogicus... a Joanne Saxonie editum... Venetiis 1512, fo. 45r, tradotto e citato da Giuseppe Bezza, Alcuni testi sui nodi lunari, Schema 4, 3.1987: “Maschile è la testa del drago ed essa è simile a benefica stella; la sua natura si compone di quelle di Giove e di Venere e significa dominio, fortuna ed averi. Dissero alcuni che la sua natura è accrescitiva, giacché quando è con un astro benefico ne aumenta la beneficità; ma quando è con gli astri malefici ne aumenta la malignità. Tre sono gli anni della sua ferdaria. Malefica è la coda del drago; la sua natura si compone di quelle di Saturno e di Marte e significa degradazione, infortunio e povertà. Dissero alcuni che la sua natura è diminutiva, giacché quando è con le benefiche stelle ne diminuisce la fortuna, ma quando è con i malefici ne sminuisce la malignità. Si dice pertanto: la testa è benefica quando è con i benefici, malefica con i malefici; la coda è malefica con i benefici, benefica con i malefici. Due sono gli anni della sua ferdaria.”
[6] Tra queste, merita menzione Al-Biruni che scrive: “Si tramanda che i Babilonesi ritenessero che il nodo ascendente aumentasse l’effetto sia del pianeta benefico, sia del malefico, ma non tutti accolgono questa asserzione che si fonda su un’analogia assai vaga.” (Al-Biruni, L’arte dell’astrologia, a cura di Giuseppe Bezza, Mimesis 1992, cap. 2, par. 3, pag. 50). Un’altra voce dissonante, ma sicuramente meno autorevole, è quella di Partridge: “… the Dragon’s Head is accounted a Fortune and doth increase the good of the fortunate Stars, and abateth the force of evil ones.” (John Partridge, Vade Mecum, William Bromwich, London 1679. Reprint. Ascella Publications, pag. 18). Lilly presenta opinioni discordanti nel suo Christian Astrology, 1647.
[7] Giuseppe Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di Claudio Tolemeo, Nuovi Orizzonti 1990, cap. 9, pag.174.
[8] Vivian Robson, The Fixed Stars and Constellations in Astrology, Astrology Classics 2005, pag.154.
[9] Bernadette Brady, Brady’s Book of Fixed Stars, Weiser 1998, pag.248. Sebbene a pag. 43, l’autrice affermi che “The Nodes are not used with fixed star work, so explore them but recognize that there is no historical basis for their use.”, è chiaro che, in questo caso, la congiunzione appare innegabilmente significativa. Tale uso, inoltre, anche se storicamente non accertato secondo Brady, non sembra violare alcun principio teorico o astronomico.
[10] Non accetto domande mediche di questo tipo nella mia pratica. La domanda in questione fu proposta inaspettatamente dalla richiedente nel corso di un incontro di approfondimento astrologico.
[11] Masha'allah, De Receptione, Norimberga 1549, anche disponibile nella traduzione inglese di Robert Hand, On Reception, ARHAT Publications, 1998 o nella più recente versione di Benjamin Dykes, 2008.
[12] Condizione di dignità accidentale estremamente fortunata, che caratterizza i pianeti congiunti strettamente al luminare (nel cuore del Sole, appunto), a non più di 17’ dal centro del disco solare.
Bibliografia
John Frawley, The Real Astrology Applied, London 2002
Abraham Ibn-Ezra, The Beginning of Wisdom (1148), ed. R. Hand, trad. Meira Epstein, 1998
Guido Bonatti, Decem continens tractatus de astronomia (XIII sec.), trad. Benjamin Dykes, Golden Valley 2007
Giuseppe Bezza, Alcuni testi sui nodi lunari, Schema 4, marzo 1987
Al-Biruni, L’arte dell’astrologia, a cura di Giuseppe Bezza, Milano 1992
John Partridge, Vade Mecum, William Bromwich, London 1679
Giuseppe Bezza, Commento al primo libro della Tetrabiblos di C. Tolemeo, Milano 1990
Vivian Robson, The Fixed Stars and Constellations in Astrology, Abingdon 2005
Bernadette Brady, Brady’s Book of Fixed Stars, York Beach 1998.
Masha'allah, De Receptione, Norimberga 1549, trad. B. Dykes, Golden Valley 2008