L'astrologia oraria secondo Patrizia Nava
Francesca Santarelli intervista Patrizia Nava per Oroscopo-Astrologia.it
2 novembre 2010
Cos’è l’astrologia oraria e su quali principi si basa?
L’astrologia oraria è una delle branche maggiori dell'astrologia cosiddetta “classica” o tradizionale, cioè il corpus dottrinario che si è sviluppato in Occidente dall'epoca ellenistica fino al XVII sec. Chi desideri studiare astrologia oraria, quindi, deve familiarizzarsi con le tecniche e i principi dell'astrologia antica, piuttosto diversi da quelli dell'astrologia moderna o psicologica.
La carta oraria è la mappa celeste dell'istante preciso in cui una domanda viene posta e nasce, per così dire. Invece di analizzare il tema natale di una persona, l'astrologo calcola il tema natale della domanda che gli viene proposta. Questo offre indubbi vantaggi, in quanto permette di focalizzare l'attenzione unicamente sul problema in esame, eliminando dal quadro tutto ciò che non è strettamente collegato alla questione specifica, consentendo maggior precisione e concretezza nella risposta. Ecco perché l'astrologia oraria è usata soprattutto quando si desidera avere una risposta precisa a una domanda precisa, come l'esito di un progetto, l'evoluzione di una relazione, i sentimenti che una persona nutre nei nostri confronti... tutte questioni a cui il tema natale, che comprende un'intera vita con tutte le sue esperienze in un lungo arco di tempo, non potrebbe rispondere in modo così specifico.
L'astrologia oraria è una disciplina appassionante e anche divertente. Ben lungi dall'essere una pratica arida e basata su regole, è invece flessibile e mostra inaspettate aperture persino alla descrizione psicologica e caratteriale delle persone coinvolte, arrivando, con la tecnica delle ricezioni, a definirne con accuratezza sentimenti e intenzioni.
In pratica, come funziona?
Il vero momento di nascita di una domanda è l'istante in cui la poniamo a chi deve rispondere. Tutto il lavorìo mentale precedente, in cui il problema prende forma compiuta nella nostra mente, è una sorta di periodo di gestazione, che termina nel momento in cui, consapevolmente, poniamo la domanda all'astrologo (o persino a noi stessi, se siamo in grado di analizzare la carta autonomamente), facendola venire alla luce. Ecco perché le coordinate spazio-temporali della carta oraria sono sempre quelle dell'istante e del luogo in cui l'astrologo apprende e comprende la domanda.
A questo punto si erige il tema natale della domanda stessa, che andrà poi interpretato secondo le regole dell'astrologia classica. Questo è un punto dolente e di fondamentale importanza: l'astrologia oraria è un sistema chiuso, che funziona efficacemente solo se si rispettano le sue regole interne. È impossibile ottenere risultati ottimali pretendendo di trasferire i principi e le tecniche moderne, spesso del tutto incompatibili, all'interno del sistema interpretativo dell'astrologia oraria classica.
Saturno, dal De Sphaera - Modena, Biblioteca Estense
Per semplificare... il primo passo da compiere è identificare le case coinvolte nella questione in base ai loro significati tradizionali (e qui comincia a nascere qualche difficoltà, perché le attribuzioni classiche sono diverse da quelle dell'astrologia moderna e non devono essere confuse o sovrapposte). I pianeti che governano queste case sono scelti come “significatori”, cioè rappresentano le persone o le cose di cui ci stiamo occupando nella domanda in questione. È importante ricordare che soltanto i pianeti visibili a occhio nudo (escludendo perciò Urano, Nettuno, Plutone, Chirone e altri asteroidi) possono essere scelti come significatori. Ci sono profonde ragioni teoriche e pratiche per questa scelta, non ultimo il fatto che i pianeti invisibili non rientrano nello schema articolato di dignità essenziali di Tolomeo, su cui si basa una parte notevole dell'interpretazione oraria. Ma niente paura: ignorando questi pianeti non perdiamo nulla di essenziale.
A questo punto dovremo valutare le condizioni dei pianeti significatori (le cosiddette dignità essenziali, accidentali e le ricezioni) e i loro movimenti: gli aspetti ci informeranno infatti sui possibili eventi. Anche in questo caso l'approccio dell'astrologia oraria classica è diverso da quello dell'astrologia natale moderna: gli aspetti avranno valore solo se intesi in senso dinamico, mai statico. Quelli separativi ci informeranno infatti sugli eventi trascorsi, quelli applicativi (che stanno per divenire esatti) ci permetteranno di prevedere gli eventi futuri, perché solo quando un aspetto diventerà perfetto, allora si realizzerà un evento. L'uso delle effemeridi per controllare l'effettivo movimento dei pianeti sarà quindi necessario.
Da queste brevi considerazioni risulterà chiaro che gli approcci tipici dell'autodidatta, cioè di chi tenta di fare astrologia oraria avendo letto, magari, un manuale divulgativo senza però possedere le basi necessarie di astrologia classica, portano spesso a dubbi irrisolvibili o a cattivi risultati. Anche chi ha lunga esperienza di astrologia moderna dovrà, se intende studiare astrologia oraria, rinunciare momentaneamente a molto di quanto ha appreso. Questo non significa affatto sminuire la validità di altre forme, più recenti, di analisi astrologica. Significa soltanto riconoscerne l'evidente diversità.
È quindi indispensabile un percorso formativo che permetta di affrontare nel modo giusto, e sin dall'inizio, lo studio dell'astrologia oraria. Con questo scopo nel 2007 ho fondato il Corso di diploma in Astrologia Oraria Classica, nel quale insegno, in modo molto individualizzato e interattivo, sia le basi sia le fasi più avanzate della tecnica oraria secondo il metodo di William Lilly e John Frawley, che sono tra i più grandi maestri, antichi e contemporanei, di questa disciplina. Penso che uno studio serio sia il miglior antidoto al proliferare di “esperti improvvisati” e di approcci sostanzialmente scorretti.
L’astrologia oraria è un’astrologia di tipo previsionale?
La carta oraria è una fotografia della qualità del tempo presente e dalle sue dinamiche possiamo ipotizzare quale sarà la probabile evoluzione della questione proposta. Da questo punto di vista, possiamo senz'altro definirla “previsionale”, ma non necessariamente “predittiva”. Quello che una carta oraria mostra davvero, infatti, non è il futuro, ma il momento presente in cui è stata posta la domanda. Ci mostra i “semi del tempo”: esaminando questi e valutando la qualità del terreno in cui sono stati impiantati, potremo farci un'idea del probabile aspetto che la pianta assumerà una volta cresciuta.
Un errore in cui incorrono molti, anche astrologi d'esperienza, ma digiuni di astrologia oraria, è di ritenere che questa disciplina sia più affine a una mantica divinatoria che a una forma rigorosa di analisi astrologica. Se vogliamo definire tutta l'astrologia una mantica, allora anche l'oraria è una mantica, naturalmente. Ma quello che mi preme chiarire, è che l’astrologia oraria non è più divinatoria o “magica” di qualunque altra forma di astrologia. Non è un responso oracolare, ma la rigorosa analisi di una forma specifica di carta d'evento. Il fatto che l'evento in questione sia la nascita di una persona, del suo cagnolino, di una città, di un problema o di una domanda, non presenta alcuna differenza concettuale sostanziale. L'astrologia oraria non è un atto magico, ma la semplice analisi di un tema d'inizio come qualunque altro.
Chi si occupa di astrologia oraria non può prescindere dallo studio delle teorie di William Lilly, astrologo inglese del 1600. Quanto le previsioni di Lilly sono state attendibili e hanno influenzato la sua epoca e in che modo possiamo considerarle ancora attuali oggi?
L'astrologia oraria ha una storia molto antica e, contrariamente a quanto ritenuto da molti, non è stata inventata da William Lilly, il quale cita spesso i suoi illustri predecessori. La prima testimonianza scritta in nostro possesso è nel Carmen Astrologicum di Doroteo di Sidone (I sec. d.C.), anche se il pieno sviluppo di queste tecniche è testimoniato con certezza a partire dal medioevo arabo ed europeo. Ma è senz'altro vero che Lilly rimane, forse, il massimo cultore di astrologia oraria e l'autore dell'opera, Christian Astrology, che è tuttora il punto di riferimento imprescindibile per chiunque si occupi di questa disciplina. Il programma del mio corso di astrologia oraria si basa infatti sui suoi insegnamenti, tuttora validi, e la cui attendibilità è storicamente dimostrata.
La posizione privilegiata di William Lilly non deriva soltanto dal suo indubbio valore. L'approccio di Lilly è sufficientemente moderno da poter essere facilmente adattato alle nostre circostanze e al nostro pensiero, ma sufficientemente tradizionale da essere ancora in contatto diretto con i grandi testi della cultura classica, da Tolomeo a Ibn-Ezra, da tutti gli arabi a Bonatti, ai quali fa riferimento costante. È una sorta di ponte che ci permette di apprezzare in pieno l'efficacia e l'attualità della pratica oraria.
Che dimensione temporale considera, l’astrologia oraria? Ha qualcosa in comune con il principio junghiano della "sincronicità"? Il termine descrive una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo: ciò che avviene in un dato momento non avviene per caso, ma è correlato a tutti gli altri “avvenimenti” di quel momento, e da questa correlazione trae senso.
Il concetto di “sincronicità” introdotto da Jung è, per ovvie ragioni di cronologia storica, estraneo alla tradizione dell'astrologia oraria. A questo proposito, io preferisco parlare di “qualità del tempo”. Ciò che avviene in un dato momento, condivide la medesima qualità essenziale con altre manifestazioni contemporanee, posizioni planetarie comprese. Come leggiamo nel Qohelet, “c'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare”. Il tempo non è neutro, ma ha una sua qualità specifica e identificabile. L'astrologia tutta altro non è che uno studio della qualità del tempo.